Articoli con tag: riccardo raimondo

100 Thousand Poets for Change (Albeggi Edizioni 2013)

Albeggi Edizioni partecipa all’iniziativa mondiale 100 Thousand Poets for Change che quest’anno si terrà il 28 settembre in contemporanea in tutto il mondo con una iniziativa culturale no profit.

100 Thousand Poets for Change (Albeggi Edizioni 2013)

Albeggi Edizioni partecipa all’iniziativa mondiale 100 Thousand Poets for Change che quest’anno si terrà il 28 settembre in contemporanea in tutto il mondo con una iniziativa culturale no profit.

POETI DI CORRENTE (Le Voci della Luna, 2013) – Antologia in versi del collettivo “Corrente Improvvisa” – a cura di Matteo Bianchi e Anna Ruotolo – (presentazione)

«Gli autori o i cultori della materia che compongono questa “corte di pensiero” (come recita il sottotitolo del blog) quale è Corrente, poi, si sono talvolta messi alla prova nell’incontro, al di fuori della piattaforma web e dunque conosciuti dal vivo. Un ulteriore salto che rende ancora più incisivo il progetto. In questo senso la scommessa con il nuovo, l’ignoto, la paura dell’altro è stata vinta anche a dispetto di chi vede nelle relazioni da mass media una svalutazione del rapporto reale e fisico (soprattutto in letteratura)» (Anna Ruotolo)

POETI DI CORRENTE (Le Voci della Luna, 2013) – Antologia in versi del collettivo “Corrente Improvvisa” – a cura di Matteo Bianchi e Anna Ruotolo – (presentazione)

«Gli autori o i cultori della materia che compongono questa “corte di pensiero” (come recita il sottotitolo del blog) quale è Corrente, poi, si sono talvolta messi alla prova nell’incontro, al di fuori della piattaforma web e dunque conosciuti dal vivo. Un ulteriore salto che rende ancora più incisivo il progetto. In questo senso la scommessa con il nuovo, l’ignoto, la paura dell’altro è stata vinta anche a dispetto di chi vede nelle relazioni da mass media una svalutazione del rapporto reale e fisico (soprattutto in letteratura)» (Anna Ruotolo)

Voci della poesia italiana, antologia (Sentieri Meridiani 2012)

Dodici voci poetiche che provengono da due generazioni contigue (quelle dei nati negli anni Settanta e negli anni Ottanta) a cui è toccato in sorte di soffrire e testimoniare un tempo di delusioni e precarietà. Dodici voci molto diverse, che trascorrono dalla preghiera all’indagine psichica, dalla sentenziosità alla teoresi, dalla tenerezza alla lirica, dalla politica al postmodernismo, dal realismo al mito, dalla corporalità allo sperimentalismo. Dodici voci che parlano da diverse contrade italiane, quelle di nascita oppure quelle raggiunte cercando lavoro o cercando se stesse. (Daniele Maria Pegorari)

Voci della poesia italiana, antologia (Sentieri Meridiani 2012)

Dodici voci poetiche che provengono da due generazioni contigue (quelle dei nati negli anni Settanta e negli anni Ottanta) a cui è toccato in sorte di soffrire e testimoniare un tempo di delusioni e precarietà. Dodici voci molto diverse, che trascorrono dalla preghiera all’indagine psichica, dalla sentenziosità alla teoresi, dalla tenerezza alla lirica, dalla politica al postmodernismo, dal realismo al mito, dalla corporalità allo sperimentalismo. Dodici voci che parlano da diverse contrade italiane, quelle di nascita oppure quelle raggiunte cercando lavoro o cercando se stesse. (Daniele Maria Pegorari)

A cosa servono i poeti? – di Paolo Fai

La seconda raccolta di poesie di Riccardo Raimondo rivela per un verso la consapevolezza dei mezzi tecnici, maturata attraverso la introiezione di modelli poetici imprescindibili, di cui peraltro gli eserghi posti a premessa di quasi ogni poesia sono prova documentale (da Rilke a Montale, da Pascoli a de Nerval, fino a De Andrè e al rapper Joe Cassano – che ignoro chi sia, ma me lo perdonerete). La poesia, come qualsiasi “attività” umana, non esiste se non dentro l’orizzonte della tradizione. È su questo terreno che ogni poeta avvia il percorso creativo, facendosi egli stesso la sua tradizione, per congenialità di stile e di “avventure” umane e sentimentali.

A cosa servono i poeti? – di Paolo Fai

La seconda raccolta di poesie di Riccardo Raimondo rivela per un verso la consapevolezza dei mezzi tecnici, maturata attraverso la introiezione di modelli poetici imprescindibili, di cui peraltro gli eserghi posti a premessa di quasi ogni poesia sono prova documentale (da Rilke a Montale, da Pascoli a de Nerval, fino a De Andrè e al rapper Joe Cassano – che ignoro chi sia, ma me lo perdonerete). La poesia, come qualsiasi “attività” umana, non esiste se non dentro l’orizzonte della tradizione. È su questo terreno che ogni poeta avvia il percorso creativo, facendosi egli stesso la sua tradizione, per congenialità di stile e di “avventure” umane e sentimentali.

Recensione a “Il potere dei giocattoli” di Riccardo Raimondo (Sentieri Meridiani 2012)

La lettura de Il potere dei giocattoli, seconda raccolta di Riccardo Raimondo, edita da Sentieri Meridiani, assume, agli occhi di un lettore attento, quasi la forma di una bildung. Perché, come ha notato bene Sebastiano Aglieco nella sua prefazione alla raccolta, questi versi «fanno i conti, insomma, con l’uscita dall’infanzia e con la responsabilità della lingua»

Recensione a “Il potere dei giocattoli” di Riccardo Raimondo (Sentieri Meridiani 2012)

La lettura de Il potere dei giocattoli, seconda raccolta di Riccardo Raimondo, edita da Sentieri Meridiani, assume, agli occhi di un lettore attento, quasi la forma di una bildung. Perché, come ha notato bene Sebastiano Aglieco nella sua prefazione alla raccolta, questi versi «fanno i conti, insomma, con l’uscita dall’infanzia e con la responsabilità della lingua»