Articoli con tag: sentieri meridiani

Voci della poesia italiana, antologia (Sentieri Meridiani 2012)

Dodici voci poetiche che provengono da due generazioni contigue (quelle dei nati negli anni Settanta e negli anni Ottanta) a cui è toccato in sorte di soffrire e testimoniare un tempo di delusioni e precarietà. Dodici voci molto diverse, che trascorrono dalla preghiera all’indagine psichica, dalla sentenziosità alla teoresi, dalla tenerezza alla lirica, dalla politica al postmodernismo, dal realismo al mito, dalla corporalità allo sperimentalismo. Dodici voci che parlano da diverse contrade italiane, quelle di nascita oppure quelle raggiunte cercando lavoro o cercando se stesse. (Daniele Maria Pegorari)

Voci della poesia italiana, antologia (Sentieri Meridiani 2012)

Dodici voci poetiche che provengono da due generazioni contigue (quelle dei nati negli anni Settanta e negli anni Ottanta) a cui è toccato in sorte di soffrire e testimoniare un tempo di delusioni e precarietà. Dodici voci molto diverse, che trascorrono dalla preghiera all’indagine psichica, dalla sentenziosità alla teoresi, dalla tenerezza alla lirica, dalla politica al postmodernismo, dal realismo al mito, dalla corporalità allo sperimentalismo. Dodici voci che parlano da diverse contrade italiane, quelle di nascita oppure quelle raggiunte cercando lavoro o cercando se stesse. (Daniele Maria Pegorari)

A cosa servono i poeti? – di Paolo Fai

La seconda raccolta di poesie di Riccardo Raimondo rivela per un verso la consapevolezza dei mezzi tecnici, maturata attraverso la introiezione di modelli poetici imprescindibili, di cui peraltro gli eserghi posti a premessa di quasi ogni poesia sono prova documentale (da Rilke a Montale, da Pascoli a de Nerval, fino a De Andrè e al rapper Joe Cassano – che ignoro chi sia, ma me lo perdonerete). La poesia, come qualsiasi “attività” umana, non esiste se non dentro l’orizzonte della tradizione. È su questo terreno che ogni poeta avvia il percorso creativo, facendosi egli stesso la sua tradizione, per congenialità di stile e di “avventure” umane e sentimentali.

A cosa servono i poeti? – di Paolo Fai

La seconda raccolta di poesie di Riccardo Raimondo rivela per un verso la consapevolezza dei mezzi tecnici, maturata attraverso la introiezione di modelli poetici imprescindibili, di cui peraltro gli eserghi posti a premessa di quasi ogni poesia sono prova documentale (da Rilke a Montale, da Pascoli a de Nerval, fino a De Andrè e al rapper Joe Cassano – che ignoro chi sia, ma me lo perdonerete). La poesia, come qualsiasi “attività” umana, non esiste se non dentro l’orizzonte della tradizione. È su questo terreno che ogni poeta avvia il percorso creativo, facendosi egli stesso la sua tradizione, per congenialità di stile e di “avventure” umane e sentimentali.