Archivio della categoria: Matteo Bianchi

Il fico sulla fortezza, l’ultima raccolta di Claudio Damiani – Intervista all’autore di Matteo Bianchi

Ciò che voglio dire è che non esistono cose senza occhi. Ogni cosa, in quanto forma (e se non fosse forma non giungerebbe all’essere), è bella e viva. La creatività umana credo faccia parte della più generale creatività della natura. Quale sia il suo fine è difficile dire. In questo libro abbozzo l’ipotesi che l’evoluzione creatrice sia finalizzata al ritorno a una serenità che la materia ha perduto. (Claudio Damiani)

Il fico sulla fortezza, l’ultima raccolta di Claudio Damiani – Intervista all’autore di Matteo Bianchi

Ciò che voglio dire è che non esistono cose senza occhi. Ogni cosa, in quanto forma (e se non fosse forma non giungerebbe all’essere), è bella e viva. La creatività umana credo faccia parte della più generale creatività della natura. Quale sia il suo fine è difficile dire. In questo libro abbozzo l’ipotesi che l’evoluzione creatrice sia finalizzata al ritorno a una serenità che la materia ha perduto. (Claudio Damiani)

Umiltà d’animo è semplicità d’espressione: sull’opera prima di Elena Buia Rutt

Il lirismo di Buia è un laico spiritualismo del significante che tende alla fede cristiana nel significato. (Matteo Bianchi)

Umiltà d’animo è semplicità d’espressione: sull’opera prima di Elena Buia Rutt

Il lirismo di Buia è un laico spiritualismo del significante che tende alla fede cristiana nel significato. (Matteo Bianchi)

“Fischi di merlo” (Edizioni del leone 2011): la poesia di Matteo Bianchi, verso un nuovo lirismo

La poesia di Matteo Bianchi, nella sua volatile essenza, è sacrale, ma di una sacralità del tutto particolare che la rende alquanto originale e avvincente: sa volare alto quando capace di atterrare, chiedere le ali e camminare. Poesia viandante che cammina nei meandri di una città – la città del poeta – che è la sua culla. Ferrara. (Roberto Dall’Olio)

“Fischi di merlo” (Edizioni del leone 2011): la poesia di Matteo Bianchi, verso un nuovo lirismo

La poesia di Matteo Bianchi, nella sua volatile essenza, è sacrale, ma di una sacralità del tutto particolare che la rende alquanto originale e avvincente: sa volare alto quando capace di atterrare, chiedere le ali e camminare. Poesia viandante che cammina nei meandri di una città – la città del poeta – che è la sua culla. Ferrara. (Roberto Dall’Olio)

Passione Prévert – Quattro traduzioni fuori sede di Matteo Bianchi

Forse oggi non ha più senso interpretare nuovamente Jacques Prévert, poeta contrario al modus vivendi borghese e paradossalmente in voga proprio tra i lettori della borghesia parigina degli Anni ’30; tanto da esserne mantenuto con la vendita dei libri e non solo. Però il suo tentativo di garbata opposizione morale, il suo temperamento gentile, l’autentica verve che affiora più intensa tramite la voce di Yves Montand (Chante Prévert, 1962), mi trasporta in un tempo altro ad ogni rilettura. [Matteo Bianchi]

Passione Prévert – Quattro traduzioni fuori sede di Matteo Bianchi

Forse oggi non ha più senso interpretare nuovamente Jacques Prévert, poeta contrario al modus vivendi borghese e paradossalmente in voga proprio tra i lettori della borghesia parigina degli Anni ’30; tanto da esserne mantenuto con la vendita dei libri e non solo. Però il suo tentativo di garbata opposizione morale, il suo temperamento gentile, l’autentica verve che affiora più intensa tramite la voce di Yves Montand (Chante Prévert, 1962), mi trasporta in un tempo altro ad ogni rilettura. [Matteo Bianchi]