Archivio della categoria: Nicola Vacca

FINE IMPERO, di Giuseppe Genna (Minimum Fax 2013)

Quello che manca alla narrativa italiana contemporanea è una netta inversione di rotta verso un lucido e consapevole realismo sociale. Lo scrittore, ma come in questi tempi di crisi, ha il preciso dovere di raccontare e attraversare con una parola nuda che taglia il disastro di una contemporaneità sull’orlo di un’Apocalisse annunciata.

FINE IMPERO, di Giuseppe Genna (Minimum Fax 2013)

Quello che manca alla narrativa italiana contemporanea è una netta inversione di rotta verso un lucido e consapevole realismo sociale. Lo scrittore, ma come in questi tempi di crisi, ha il preciso dovere di raccontare e attraversare con una parola nuda che taglia il disastro di una contemporaneità sull’orlo di un’Apocalisse annunciata.

Che fine ha fatto la poesia? – di Nicola Vacca

Il vero omicidio della poesia è il contrabbando. Contrabbandare per nuova esperienza poetica un operazione commerciale che impone al pubblico dei lettori un prodotto piuttosto che un’autentica opera letteraria. Questa subcultura imposta dal potere culturale è diventata il punto di riferimento della già maltrattata poesia contemporanea.

Che fine ha fatto la poesia? – di Nicola Vacca

Il vero omicidio della poesia è il contrabbando. Contrabbandare per nuova esperienza poetica un operazione commerciale che impone al pubblico dei lettori un prodotto piuttosto che un’autentica opera letteraria. Questa subcultura imposta dal potere culturale è diventata il punto di riferimento della già maltrattata poesia contemporanea.