Articoli con tag: Editoria
Perché comprare i libri di un piccolo editore – di Alessandro Canzian
Tutto questo per dire, in due parole, che non ci si può lamentare dell’editoria italiana se non si capisce che l’offerta è in funzione della domanda, e la domanda sono le vendite in libreria o agli eventi. E la domanda non c’è.
Perché comprare i libri di un piccolo editore – di Alessandro Canzian
Tutto questo per dire, in due parole, che non ci si può lamentare dell’editoria italiana se non si capisce che l’offerta è in funzione della domanda, e la domanda sono le vendite in libreria o agli eventi. E la domanda non c’è.
Che fine ha fatto la poesia? – di Nicola Vacca
Il vero omicidio della poesia è il contrabbando. Contrabbandare per nuova esperienza poetica un operazione commerciale che impone al pubblico dei lettori un prodotto piuttosto che un’autentica opera letteraria. Questa subcultura imposta dal potere culturale è diventata il punto di riferimento della già maltrattata poesia contemporanea.
Che fine ha fatto la poesia? – di Nicola Vacca
Il vero omicidio della poesia è il contrabbando. Contrabbandare per nuova esperienza poetica un operazione commerciale che impone al pubblico dei lettori un prodotto piuttosto che un’autentica opera letteraria. Questa subcultura imposta dal potere culturale è diventata il punto di riferimento della già maltrattata poesia contemporanea.
Lettera aperta agli aspiranti lettori di poesia
Si vorrebbe piegare la poesia a piccoli interessi clientelari, al management di tristissimi direttori artistici, alle vanità di questo o quel critico, al baronato di questo o quel editore.
Ma la verità è che la poesia vive di vita propria, libera, e non tollera di essere inscatolata, di essere gestita e monopolizzata. Come i cervi, fieri padroni dei boschi, la poesia muore appena viene “recintata”, “allevata”.
Lettera aperta agli aspiranti lettori di poesia
Si vorrebbe piegare la poesia a piccoli interessi clientelari, al management di tristissimi direttori artistici, alle vanità di questo o quel critico, al baronato di questo o quel editore.
Ma la verità è che la poesia vive di vita propria, libera, e non tollera di essere inscatolata, di essere gestita e monopolizzata. Come i cervi, fieri padroni dei boschi, la poesia muore appena viene “recintata”, “allevata”.