Archivio della categoria: Riccardo Raimondo

Antonio Pioletti – cinque tesi per salvare il canone

Come e quando si costituiscono l’idea e l’applicazione della categoria di canone? Si profila oggi un canone dominante? È necessario che ci sia un canone e quale?

Antonio Pioletti – cinque tesi per salvare il canone

Come e quando si costituiscono l’idea e l’applicazione della categoria di canone? Si profila oggi un canone dominante? È necessario che ci sia un canone e quale?

Roberto Kunstler: poesia in musica

Roberto Kunstler è poeta e cantautore, ma – proprio perché è poeta, e da sempre – conosce bene la differenza tra un testo che deve essere letto e un testo che deve essere cantato. Lo vediamo confermato in questo suo primo libro, che è un libro di poesia tout-court, dove peraltro, per dare conto in modo non parziale del suo lavoro, nel corso ormai di decenni, l’autore propone, come capitolo finale, anche una scelta di alcuni tra i suoi molti pezzi scritti per musica. (Maurizio Cucchi)

Roberto Kunstler: poesia in musica

Roberto Kunstler è poeta e cantautore, ma – proprio perché è poeta, e da sempre – conosce bene la differenza tra un testo che deve essere letto e un testo che deve essere cantato. Lo vediamo confermato in questo suo primo libro, che è un libro di poesia tout-court, dove peraltro, per dare conto in modo non parziale del suo lavoro, nel corso ormai di decenni, l’autore propone, come capitolo finale, anche una scelta di alcuni tra i suoi molti pezzi scritti per musica. (Maurizio Cucchi)

“Fischi di merlo” (Edizioni del leone 2011): la poesia di Matteo Bianchi, verso un nuovo lirismo

La poesia di Matteo Bianchi, nella sua volatile essenza, è sacrale, ma di una sacralità del tutto particolare che la rende alquanto originale e avvincente: sa volare alto quando capace di atterrare, chiedere le ali e camminare. Poesia viandante che cammina nei meandri di una città – la città del poeta – che è la sua culla. Ferrara. (Roberto Dall’Olio)

“Fischi di merlo” (Edizioni del leone 2011): la poesia di Matteo Bianchi, verso un nuovo lirismo

La poesia di Matteo Bianchi, nella sua volatile essenza, è sacrale, ma di una sacralità del tutto particolare che la rende alquanto originale e avvincente: sa volare alto quando capace di atterrare, chiedere le ali e camminare. Poesia viandante che cammina nei meandri di una città – la città del poeta – che è la sua culla. Ferrara. (Roberto Dall’Olio)

Buon compleanno, Boccioni! Le avanguardie invecchiano male…

Le avanguardie hanno da subito trovato il sostegno dei settori industriali, finanziari e politici interessati ad accelerare i processi di modernizzazione, industrializzazione e urbanizzazione avviati in quegli anni, a sostituire nell’immaginario collettivo il valore della conservazione e dell’attaccamento al passato col valore del cambiamento e della proiezione verso il futuro.
(Maurizio Pallante)

Buon compleanno, Boccioni! Le avanguardie invecchiano male…

Le avanguardie hanno da subito trovato il sostegno dei settori industriali, finanziari e politici interessati ad accelerare i processi di modernizzazione, industrializzazione e urbanizzazione avviati in quegli anni, a sostituire nell’immaginario collettivo il valore della conservazione e dell’attaccamento al passato col valore del cambiamento e della proiezione verso il futuro.
(Maurizio Pallante)

Lettera aperta agli aspiranti lettori di poesia

Si vorrebbe piegare la poesia a piccoli interessi clientelari, al management di tristissimi direttori artistici, alle vanità di questo o quel critico, al baronato di questo o quel editore.

Ma la verità è che la poesia vive di vita propria, libera, e non tollera di essere inscatolata, di essere gestita e monopolizzata. Come i cervi, fieri padroni dei boschi, la poesia muore appena viene “recintata”, “allevata”.

Lettera aperta agli aspiranti lettori di poesia

Si vorrebbe piegare la poesia a piccoli interessi clientelari, al management di tristissimi direttori artistici, alle vanità di questo o quel critico, al baronato di questo o quel editore.

Ma la verità è che la poesia vive di vita propria, libera, e non tollera di essere inscatolata, di essere gestita e monopolizzata. Come i cervi, fieri padroni dei boschi, la poesia muore appena viene “recintata”, “allevata”.

ANTROPO-ECOLOGIA: l’uomo, il sacro e la realtà

Le società tradizionali, attraverso il rapporto con il divino, hanno chiarito perfettamente la responsabilità dell’uomo nei confronti del Creato. Le religioni secolarizzate pervertite dalla modernità, eppoi ancora le ideologie e il pensiero scientista, e in generale ogni prospettiva materialistica, invece non sono stati capaci di creare sistemi validi per costruire una vera atropo-ecologia: i disastri ambientali, a tal proposito, non sono che l’effetto più evidente (ma non necessariamente più grave) di questa secolarizzazione.

ANTROPO-ECOLOGIA: l’uomo, il sacro e la realtà

Le società tradizionali, attraverso il rapporto con il divino, hanno chiarito perfettamente la responsabilità dell’uomo nei confronti del Creato. Le religioni secolarizzate pervertite dalla modernità, eppoi ancora le ideologie e il pensiero scientista, e in generale ogni prospettiva materialistica, invece non sono stati capaci di creare sistemi validi per costruire una vera atropo-ecologia: i disastri ambientali, a tal proposito, non sono che l’effetto più evidente (ma non necessariamente più grave) di questa secolarizzazione.

L’azzurro della speranza, di Giorgio Bàrberi Squarotti (Samuele Editore, 2012)

La poesia di Squarotti s’innesta in un ampio e attualissimo dibattito, testimoniando lo spirito di un lirismo novecentesco ancora vivo, e che si erge come un alfiere immobile sul disordine della poesia contemporanea. (Riccardo Raimondo)

L’azzurro della speranza, di Giorgio Bàrberi Squarotti (Samuele Editore, 2012)

La poesia di Squarotti s’innesta in un ampio e attualissimo dibattito, testimoniando lo spirito di un lirismo novecentesco ancora vivo, e che si erge come un alfiere immobile sul disordine della poesia contemporanea. (Riccardo Raimondo)

Sebastiano Aglieco: il sacro, la poesia e la realtà (cronaca poetica 2003-2009)

Una cosa è importante ribadire: che l’evoluzione poetica di Aglieco – come lui stesso dichiara – non segue un tempo cronologico, ma si misura attraverso una cadenza interiore. La sua poesia subisce i corsi e ricorsi di un tempo personalissimo: l’ispirazione non teme di tornare sui vecchi passi quando le è più consono, preferendo spesso a un tempo lineare un altro spiraliforme.

Sebastiano Aglieco: il sacro, la poesia e la realtà (cronaca poetica 2003-2009)

Una cosa è importante ribadire: che l’evoluzione poetica di Aglieco – come lui stesso dichiara – non segue un tempo cronologico, ma si misura attraverso una cadenza interiore. La sua poesia subisce i corsi e ricorsi di un tempo personalissimo: l’ispirazione non teme di tornare sui vecchi passi quando le è più consono, preferendo spesso a un tempo lineare un altro spiraliforme.